Insomma, si rischia
di essere chiusi in un “mondo a parte” che ti rispecchia
totalmente, ma che ti allontana dai tanti universi che
formano il mondo dove viviamo, tutti.
La vera misura dell’Uomo, che vive il Teatro e la sua
“Arte” è, come sempre càpita, nel mezzo: rispettando
l’anima (ed il “fuoco” che la sostiene e la nutre) è
possibile e necessario camminare con tutti verso un
proprio traguardo di felicità e di realizzazione; io
– come tutti credo - ancora oggi ci tento.
Molte persone hanno svolto un ruolo determinante nella
mia crescita e presa di coscienza di quello che è oggi
Enzo: chi, all’inizio del mio viaggio/miraggio, ne ha
colto la purezza e l’entusiasmo vero (la mia prima regista,
Silvana Bolzan), chi ha colto la ferrea volontà e, in
tempi lontani, ha creduto nei miei mezzi
|